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Basilea, Svizzera, è qui che lo studio di architettura Iart – studio for media architectures ha progettato e realizzato il Novartis Pavillon, caratterizzato da una facciata multimediale a energia zero. Inaugurato nella primavera del 2022, il nuovo padiglione è stato aperto all’interno del Novartis Campus, il centro di ricerca dedicato alle scienze della vita dove la medicina viene reinventata in modo che i pazienti possano godere di una vita migliore e più lunga.
L’edificio, alla cui progettazione hanno contribuito più studi, tra cui l’architetto Michele de Lucchi, si trova direttamente sul Reno e, come spazio pubblico, fungerà da punto di incontro tra l’azienda, la popolazione, il campus e il contesto urbano che lo circonda.
“Questa facciata tecnologica è qualcosa di totalmente nuovo nell’architettura. Dà all’edificio molte possibilità di esprimersi” ha dichiarato Nicholas Bewick, direttore artistico dello studio di architettura AMDL Circle, che ha collaborato alla realizzazione dell’edificio.
Fotovoltaico organico a energia zero
Il Novartis Pavillon è coperto da una facciata multimediale semitrasparente, un concentrato di tecnologia senza precedenti: in poco più di 2 mila metri quadri di superficie fotovoltaica sono presenti 10 mila pannelli fotovoltaici organici a forma di diamante, con 30.000 led incorporati che non solo brillano verso l’esterno, ma anche verso l’interno, facendo sì che i gusci metallici sottostanti riflettano la luce.
Dettaglio dei pannelli fotovoltaici della facciata
L’uso di celle fotovoltaiche organiche è rivoluzionario. Grazie al contributo di queste sottili pellicole, la pelle della facciata è capace di generare l’elettricità necessaria per gli spettacoli di luci, rendendo di fatto l’intera facciata ad energia zero.
Lo studio di architettura è stato responsabile dell’ideazione, dello sviluppo e della realizzazione dell’intera costruzione della facciata. Il processo di sviluppo è partito con l’ingegnerizzazione della struttura portante in acciaio ed è proseguito con la progettazione e l’installazione della complessa parte elettronica.
I pannelli fotovoltaici sono inglobati in un reticolo di 22 mila elementi tubolari, suddivisi in 580 grandi elementi romboidali.
Una forma che richiama le cellule umane
Durante tutto il giorno e fino a due ore dopo il tramonto la facciata è illuminata da animazioni artistiche create da Daniel Canogar, Esther Hunziker e dal duo Semiconductor. Queste animazioni, così come la rotondità del padiglione sono ispirate alle cellule umane. Di giorno, la facciata mostra semplicemente testi in movimento.
La disposizione dei moduli solari, fanno sapere gli architetti, consente di misurare l’elettricità prodotta in tutte le direzioni. I dati raccolti durante i primi mesi di funzionamento dimostrano che la facciata produce energia sufficiente per visualizzare il testo durante il giorno e le animazioni di arte digitale fino a due ore dopo il tramonto. Un’analisi più approfondita sarà possibile dopo pochi mesi, una volta che saranno disponibili dati sufficienti.
Img by IART