Ambiente, interrogazione Dori, Avs: su impianto polveri d’acciaieria e produzione ossido Waelz a Ponte Nossa (BG)

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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02977

presentato da

DORI Devis

testo di

Venerdì 14 giugno 2024, seduta n. 307

DORI. —Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

nel 1985 il gruppo ENI installa ed avvia un impianto a Ponte Nossa (Bergamo) per il trattamento delle polveri d’acciaieria e la produzione di ossido Waelz;

nel 1994 l’impianto viene ceduto ad azionisti privati e nasce la Pontenossa spa, autorizzata a trattare ogni anno 172.000 tonnellate di fumi di acciaieria e 8.000 tonnellate di residui di zinco;

il forno Waelz implica la produzione di un’ingente quantità di rifiuto speciale (scoria Waelz), considerato pericoloso per la presenza di piombo, dove rimane tutto il ferro presente nei fumi e una quota ancora rilevante di zinco e di piombo, nonché di carbone;

il forno Waelz non è in grado di estrarre completamente i metalli contenuti nei fumi ed implica un’ingente produzione di scorie ancora ricche di metalli recuperabili, utilizzando al contempo moltissime risorse idriche;

le scorie prodotte vengono tumulate in una discarica di proprietà Pontenossa spa posta in Valle Rogno nei comuni di Gorno e di Premolo, che fra il 1993 e il 2014 è stata oggetto di cinque ampliamenti, per un totale di 1.759.360 metri cubi;

l’ampliamento del 2010 avrebbe dovuto essere l’ultimo;

tuttavia con determinazione dirigenziale n. 671 del 17 marzo 2023 la provincia di Bergamo ha autorizzato un ennesimo ampliamento per 1.217.500 metri cubi, corrispondenti a ulteriori venti anni di utilizzo, nonostante i precedenti ampliamenti avrebbero dovuto permettere il conferimento delle scorie fino al 2028;

nella predetta determinazione, nonostante la provincia auspichi che «la Pontenossa spa prosegua nella ricerca di soluzioni che consentano il recupero delle scorie e/o dei metalli in essa contenuti», la stessa fa proprie le affermazioni della Pontenossa spa in merito alla non disponibilità di tecnologie e impianti in grado di praticare una effettiva economia circolare con la valorizzazione integrale dei metalli contenuti nei fumi di acciaieria o in subordine, dei metalli contenuti nelle scorie Waelz;

da quanto appreso dall’interrogante, la provincia avrebbe inspiegabilmente dato l’autorizzazione, senza aver preventivamente verificato la fattibilità del rinvio delle scorie Waelz alle acciaierie elettriche, senza aver preventivamente acquisito valutazioni dalle aziende fornitrici di impianti metallurgici, senza aver preventivamente verificato la disponibilità di aziende del settore rifiuti e servizi industriali o del settore minerario a trattare la scoria Waelz. Soluzioni di minore impatto ambientale che avrebbero evitato processi di estrazione mineraria più impattanti per acquisire le risorse metalliche che dal 1994 vengono tumulate in discarica;

inoltre, questo ultimo ampliamento è stato autorizzato nonostante ARPA Lombardia abbia espresso parere negativo, per motivi ostativi alla realizzazione o addirittura alla procedibilità dell’istanza, criticità della base della discarica che poggia su fondo e sponda senza impermeabilizzazione, che già nel 1998 imponeva di limitarne l’ampliamento, impossibilità di ulteriori proroghe/deroghe oltre il 2009 per lavori di adeguamento delle discariche esistenti a quanto indicato da decreto-legge n. 36 del 2003 e decreto-legge n. 121 del 2020, l’impermeabilizzazione dell’ipotizzato ampliamento non rispetta i criteri previsti da decreto-legge n. 121 del 2020, sottolineando la incompatibilità ambientale della discarica con questo sito, indicando imprescindibile un’alternativa alla costruzione della stessa;

l’intero territorio della valle di Rogno è classificato come «area instabile» e le precedenti espansioni della discarica hanno richiesto importanti opere geomorfologiche per stabilizzare, impermeabilizzare e contenere il percolato, nonché un’opera di innalzamento e deviazione del torrente Rogno, per aggirare l’area di deposito prevista;

non si può escludere che, al di là di ogni opportuna precauzione, diversi metalli possano contaminare l’ambiente e le acque del fiume Serio –:

se il Ministro interrogato, alla luce delle considerazioni di Arpa Lombardia, intenda adottare iniziative di competenza volte a promuovere una verifica da parte del nucleo operativo ecologico dei Carabinieri (NOE) al fine di verificare possibili danni ambientali, con conseguente pericolo per la salute dei cittadini.
(4-02977)

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