Energia, Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro. LE VIDEOINTERVISTE: Eni, Enel, Italgas, Erg, A2A, Arera. E GLI INTERVENTI: Snam, Saipem, Acea, Terna, Gse

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In corso, a Milano, la due giorni dell’Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”. Molti gli interventi sulle nuove prospettive energetiche del Paese Italia e le sfide da affrontare.

Di seguito gli interventi della prima giornata di lavori.

ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, CLAUDIO DESCALZI, AD ENI

“Essere a questo Summit è importante, perché mette a confronto diversi “attori” nel pubblico, nel privato e nelle istituzioni regolatrici.

E’ chiaro che poi però si debba passare dalle idee e dalle discussioni ai fatti: perché con le parole si fanno pochissimi soldi”.

Così ad AGEEI Claudio Descalzi, Amministratore delegato ENI nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”.

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“Il fotovoltaico può abbassare il prezzo” dell’energia. “Se si vuole aumentare l’autonomia energetica e quindi la sicurezza del nostro paese, dobbiamo aumentare la generazione da noi”.

Così ad AGEEI Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”.

POSSIAMO PASSARE DAL 22 AL 58% DI AUTONOMIA ENERGETICA CON NUOVI IMPIANTI SOLARI E REPOWERING EOLICO

“C’è uno spazio importante perché possiamo passare dal 22 al 58% di autonomia energetica con nuovi impianti solari, principalmente con il repowering eolico, un po’ di pompaggi idroelettrici e chiudere il ciclo dei rifiuti per evitare che vadano in discarica e non vengano utilizzati invece per produrre biometano e calore. L’importante che ciò si faccia con tecnologie che riducano il prezzo dell’energia e non l’aumentino. E su questo è molto importante fare un tavolo comune con gli enti locali e il ministero perchè il costo non è legato alla specifica energia, ma perchè poi c’è il costo dell’allacciamento della rete, dell’affitto del terreno, delle autorizzazioni”, aggiunge.

SKATEHOLDER, SEDENDOSI A FIANCO INSIEME, POSSONO ABBASSARE COSTO ENERGIA

Mazzoncini ha spiegato che si tratta di “una serie di costi che i vari stakeholder, sedendosi a fianco di un tavolo tutti assieme” possono contribuire “ad abbassare” assieme al “costo dell’energia e ciò si può fare. Di sicuro l’energia prodotta dal solare a terra, non fosse gravata dal costo delle autorizzazioni, potrebbe costare attorno ai 60/70 euro per KW/h. Oggi con la Germania siamo attorno ai 72 euro per KW/h, per cui se implementiamo tecnologie giuste, possiamo rimanere sotto i 70 euro. Bisogna farlo e farlo tutti assieme. Noi oggi se andiamo a sviluppare il famoso fotovoltaico alto siamo ancora sui 100 euro e così il costo dell’energia non si può abbassare”, ha detto Mazzoncini aggiungendo che “è partita la diligence con AscoPiave a luglio, ad agosto ci siamo fermati e adesso abbiamo dato l’esclusiva fino al 15 dicembre e quindi entro fine anno dovremmo aver risultato”, conclude.

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ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, PAOLO ARRIGONI, PRESIDENTE GSE

“Siamo il braccio operativo per il governo per la transizione energetica e in questi anni siamo passati da soggetto operativo ad abilitatore della transizione energetica nel nostro paese. La prossima settimana presenteremo una piattaforma di monitoraggio che raccoglierà i dati del gruppo GSE e delle altre istituzioni che sono coinvolte. Verranno presentati una serie di dati riguardanti gli obiettivi nazionali e soprattutto i consumi energetici.”

Così Paolo Arrigoni, presidente GSE, nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”

“Stiamo potenziando il supporto al MASE coinvolgendo oltre 4500 comuni oltre a supportare le imprese. A loro consentiamo di seguire i vari punti che portano alla transizione ecologica e tecnologica e, attraverso il nostro portale, avremo modo di dare l’avvio sull’apertura delle domande, acquisire le domande e a breve metteremo online anche un puntatore che mostri quante delle risorse a disposizione sono state utilizzate. Oltre a ciò stiamo mettendo in campo una serie di FAQ che possano aiutare chi è direttamente coinvolto.

Come GSE stiamo lavorando per aiutare le imprese energivore, che soffrono maggiormente la transizione ecologica, mettendo in campo una serie di misure riguardanti l’energy reliese di cui ieri, insieme al ministro Pichetto Fratin e a Confindustria, abbiamo presentato i dettagli. Il nostro obiettivo è infine di poter raggiungere la produzione di energia rinnovabile attorno ai 121 GW entro il 2030. Nel 2023 siamo riusciti a produrre 5,7 GW e già ad agosto siamo riusciti ad arrivare a 5, motivo per cui entro fine anno ci aspettiamo di poter arrivare attorno ai 7,5 GW, avvicinando così l’obiettivo dei 9 GW.

Quest’anno sono stati messi in rete 200.000 impianti, un numero inferiore rispetto al 2023 con una diminuzione del 20%, a dimostrazione che è ormai si sta concludendo il superbonus, ma stanno entrando ora in rete impianti fotovoltaici di taglia media e quindi i vari decreti stanno portando buoni frutti.”

ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, STEFANO BESSEGHINI, PRESIDENTE ARERA

“Il focus attuale è sul differenziale di approvvigionamento delle energie. Una volta guardavano alla Spagna, ora il riferimento è la Francia, anche perché hanno un vantaggio sul nucleare. A livello italiano la situazione presenta un buon mix di fattori, anche se ci sono delle aree su cui intervenire: le energie rinnovabili dovranno essere un focus su cui soffermarsi, sotto tutti i punti di vista. L’estrazione dell’energia sarà un tema, anche per lanciare un segnale ai consumatori. Il documento di Draghi in questo senso ci dà un supporto. I meccanismi di governo sono fondamentali per intervenire sulle rinnovabili: non dobbiamo lavorare di inerzia, ma cercare di cambiare le cose”.

Così Stefano Besseghini, Presidente ARERA nel corso di “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”

“Le energie devono diventare un riferimento per i capitali da investire, ma serve una svolta, anche nelle risposte dall’Europa, perché se no le cose si complicano. Abbiamo bisogno di meccanismi che aiutino gli investitori a partecipare: servono risposte dinamiche in tutto il settore. In momenti in cui c’è stata una crisi energetica questo spirito c’è stato, ora di meno: è facile dire che le rinnovabili sono la soluzione, ma bisogna dare risposte per attuare le strategie vincenti”.

“Il mercato del gas, dopo un periodo difficile, ha trovato il suo cambio di passo. Si è ancorato ad asset strategici nel Mediterraneo, ma poi ha lavorato per trovare nuove aperture: è questa la differenza”.

“Gli oneri verso i consumatori? Qualsiasi modifica su cui si lavora per arrivare a loro, trova poi una piega nella quale qualche venditore si infila. Ripeto, il mercato secondo me va semplificato: più è semplice, più potremo dare risposte chiare, senza andare a giocare su pieghe difficili da interpretare”.

“Siamo al punto che sicuramente la fase più acuta della crisi dell’energia l’abbiamo superata, tant’è vero che oggi possiamo occuparci di problemi di competitività, di riallineamento della competitività dei sistemi europei e del sistema europeo verso gli altri blocchi intercontinentali”.

Così Stefano Besseghini, presidente di Arera, ai microfoni di AGEEI.

BESSEGHINI: SU ENERGIA EMERGONO LE DIFFERENZE STRUTTURALI CHE CARATTERIZZANO I PAESI

“Questo fa emergere le differenze strutturali che caratterizzano i diversi Paesi, e su cui naturalmente si può lavorare in un’ottica di medio – lungo periodo, perché i cambi di mix sono cambi strutturali molto complicati. Ci sono invece interventi che per migliorare la competitività delle aziende si possono fare nel breve e nel medio termine, legati soprattutto a meccanismi di omogeneizzazione degli incentivi e dei supporti alle imprese maggiormente a rischio, su cui è bene cercare di sviluppare il più rapidamente possibile le attività e le implementazioni necessarie”, spiega ancora Besseghini.

MERCATO LIBERO, ARERA MONITORA: DEVE ESSERE CARATTERIZZATO DA SEMPLICITA E CHIAREZZA

Per quanto riguarda il superamento della tutela e al fatto che adesso il mercato retail conosce principalmente il mercato libero come sistema di approvvigionamento, Besseghini precisa: “E lì sì, la semplicità della comunicazione, anche commerciale, che devono fare i venditori, è importante. Naturalmente l’Arera monitora l’andamento dei prezzi e la tipologia dei comportamenti, ma c’è un qualche cosa di più: la semplicità, la chiarezza del messaggio deve caratterizzare questo tipo di mercato. A rischio altrimenti che i clienti stessi naturalmente abbiano difficoltà poi a muoversi”.

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Nessuna informazione aggiornata sul Recovery Art perché il tema non è ancora arrivato nei meccanismi di rendicontazione. A spiegarlo è Stefano Besseghini, Arera. E quindi neppure su eventuali pagamenti di contratti attivati da Sogin in tal senso.

“Sul Recovery Art non ho informazioni aggiornate: è un tema che non è ancora arrivato nei meccanismi di rendicontazione: è in ancora in fase implementativa, nella discussione con i Ministeri. Quindi, quando ne avremo un’evidenza più chiara, certamente lo faremo”.

Così ad AGEEI Stefano Besseghini, Presidente ARERA in merito alla gestione Sogin del Recovery Art. La Sogin – da quanto emerge dai verbali interni – ha avviato rapporti contrattuali con alcune imprese per l’esecuzione del Recovery Art nonostante avesse già cognizione di sopravvenute problematiche operative per l’ambito realizzativo e avesse già fatto decadere il termine del 31 agosto indicato dal Mic come scadenza per rimodulare i progetti del Recovery.

Progetti che poi il ministro Sangiuliano ha fatto con le caserme dei Carabinieri.

ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, NICOLA LANZETTA, DIRETTORE ITALIA GRUPPO ENEL

“L’Italia ha come obiettivo primario quello di avere energia con due caratteristiche direi quasi ovvie: a un prezzo ragionevole e con una disponibilità ragionevole. Da questo punto di vista la transizione, o meglio chiamiamola proprio il differente mix sul quale ci stiamo orientando va nella direzione che ci siamo detti.

Così Nicola Lanzetta, Direttore Italia Gruppo Enel nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”

“Quindi facendo sì che, oltre alla gran parte di energia generata da fonti non rinnovabili, tipicamente il gas (oggi il carbone è pressoché inesistente nella generazione italiana), stiamo andando verso un sistema fatto di rinnovabili, quindi fatto di acqua, di sole e di vento”, prosegue.


LANZETTA, ENEL: CRESCE SOPRATTUTTO LA NUOVA CAPACITA’ SOLARE DOVE I NUMERI SONO ENORMI

“Cresce, come è noto, soprattutto la nuova capacità solare, sia sui piccoli impianti dove i numeri sono davvero enormi. Ma stiamo assistendo anche alla crescita di nuovi impianti medio e medio grandi. Noi stiamo continuando nel nostro sviluppo di capacità di generazione affinché il Paese abbia una capacità di generazione elettrica adeguata alle proprie esigenze”.

CI SI CONCENTRA SU RESILIENZA E AFFIDABILITA DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE: INVESTIMENTI PER 12 MLD

“Ci stiamo soprattutto concentrando su un fattore abilitante affinché questo possa avvenire, ossia la resilienza e affidabilità della rete di distribuzione. Non è un caso infatti che la grandissima parte degli investimenti che faremo come Enel Italia nell’anno 2025-26 – stiamo parlando di circa 12 miliardi – è destinata proprio alle reti”.

SEMPRE PIU RINNOVABILI E CAMBIO METEO DEL PAESE

Le reti, spiega Lanzetta, sono nevralgiche in questa trasformazione per due motivi. “Uno lo abbiamo accennato prima, cioè all’ingresso sempre maggiore di nuovi impianti rinnovabili. Tanto per dare il numero oggi abbiamo 1 milione e 800mila impianti rinnovabili, quindi impianti che hanno necessità di vivere in maniera bidirezionale la rete. Il secondo aspetto è un cambio delle condizioni meteo di questo Paese. Eventi meteo estremi, grandi ondate di calore, alluvioni, bombe d’acqua, etc…fanno sì che la nostra rete deve continuare ad adeguarsi e fornire quella resilienza indispensabile affinché il sistema possa essere un sistema sano”.

ENEL: ENERGIA NUCLEARE DEVE COGLIERE DIVERSIFICAZIONE E TECNOLOGIA

“Sicuramente l’energia nucleare dovrebbe cogliere due obiettivi: uno è quella diversificazione di cui abbiamo parlato, quindi un’altra tecnologia con la quale produrre energia elettrica. La seconda è quella di dare un profilo più gestibile”, continua ancora Lanzetta. “Intendo che, come si può immaginare, mentre il sole e il vento non sono modulabili perché dipendono appunto da fattori a noi estranei, l’energia nucleare può essere gestita e quindi può rappresentare quella base load che non è oggetto al tempo, alle condizioni meteo”.

NUCLEARE, SE NON SI CAMBIA NON POTREMO FAR NULLA IN ITALIA. ENEL GIA’ OPERATORE NUCLEARE IN SPAGNA E SLOVACCHIA

“Circa la mancanza di infrastrutture legate al nucleare, questo qui non dipende dagli operatori, dipende dalla scelta fatta da questo Paese. Non dimentichiamoci che qualche anno fa questo Paese ha scelto di non utilizzare la tecnologia nucleare per la generazione di energia elettrica. Oggi è così. Si vedrà se si cambierà. Certo, se non cambia non potremo far nulla in Italia. Mentre ad esempio Enel è già un operatore nucleare di Spagna e Slovacchia, è evidente che oggi in Italia non può essere così perché la legge non consente”, conclude Lanzetta.

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ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, PIER LORENZO DELL’ORCO, AD RETI ITALGAS

“Il gruppo Italgas si occupa di distribuzione di gas e di acqua e su entrambi i fronti stiamo lavorando, attuando il nostro piano strategico che prevede di innovare le reti, in particolare utilizzando la leva della digitalizzazione e ammodernandole”.

Così Pier Lorenzo Dell’Orco, amministratore delegato reti italgas nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”.

DELL’ORCO: DIGITALIZZARE SIGNIFICA INFRASTRUTTURARE

Digitalizzare significa infrastrutturare le reti con sensori intelligenti che trasmettono dati in tempo reale. Attraverso questi dati è possibile gestire in maniera molto più efficiente, quindi anche riducendo i costi, le reti stesse.”

IL NUOVO CONTATORE SMART GAS NIMBUS

“A questo si aggiunge il lancio del nuovo contatore Smart Gas Nimbus, che abbiamo annunciato ufficialmente esattamente un anno fa e che è sotto osservazione. Abbiamo 20.000 pezzi installati in Italia. Questo contatore sta andando molto bene, ha delle performance superiori che vanno anche queste nella direzione di aiutare il consumatore finale a ridurre i costi, perché hanno delle letture molto più precise sui consumi e quindi delle bollette più precise e consentono di effettuare tutta una serie di attività a distanza senza mandare gli operai sul campo e quindi con risparmio di costi operativi. Questo contatore sarà lanciato sul mercato a partire dal 2025″.

SU DISTRIBUZIONE ACQUA CI STIAMO FOCALIZZANDO SU ANNOSO PROBLEMA DISPERSIONE

“Sulla distribuzione dell’acqua ci stiamo focalizzando su quello che è l’annoso problema della riduzione delle dispersioni. In Italia c’è un tasso medio di dispersione del 50%, che vuol dire che su ogni litro di acqua mezzo litro si perde per strada. Il nostro obiettivo è quello di ridurre drasticamente sulle reti che abbiamo acquisito in Campania, a Latina e in Sicilia questo tasso di perdita. Per dare un esempio sul gas dove siamo attivi da sempre, siamo riusciti a ridurre il tasso di dispersione in atmosfera di gas allo 0,01%. Quindi capisce che da 50 allo 0,0,1% c’è un salto di mille volte. Quindi l’obiettivo è ridurre questo gap ancora una volta attraverso la digitalizzazione delle reti, l’innovazione, l’ammodernamento delle reti con un piano strategico di investimenti molto importante anche sull’acqua”.

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ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, PAOLO MERLI, CEO ERG

“Erg è un operatore puramente rinnovabile con un portafoglio di quattro giga di potenza installata, suddivisi sostanzialmente in due continenti, nove Stati in Europa e due Stati negli Stati Uniti. Venendo al mercato italiano, è un mercato che continua ad avere prezzi molto più elevati rispetto alla media europea”.

Così Paolo Merli, CEO Erg, ai microfoni di AGEEI.

MERLI, ERG: POCO TROPPO ENERGIA RINNOVABILE, SFATARE FALSA COMUNICAZIONE

“L’elemento che va sottolineato, e noi abbiamo cercato un pò di sfatare il mito o la falsa comunicazione che dietro questi prezzi elevati ci sia il rinnovabile, è esattamente il contrario, cioè c’è troppo poco rinnovabile. I prezzi vengono fatti dal gas, che ha evidentemente un costo marginale di produzione decisamente superiore”, spiega.

PROBLEMA POCA ENERGIA RINNOVABILE RICADE SU TUTTO IL SISTEMA ECONOMICO

“Quello che stiamo dicendo è che il rinnovabile non si è sviluppato in Italia come in altri paesi prevalentemente per un quadro regolatorio estremamente non favorevole per gli operatori. Oltre questo quadro c’è anche una situazione dei decreti, facendo riferimento anche al decreto agricoltura. Quindi non è un problema che poi ricade solo sull’ambito energetico, ma si espande un po a tutti i sistemi vari di economia del Paese”, prosegue.

IMPIANTI TROPPO PICCOLI CON COSTI INVESTIMENTO ELEVATISSIMI

“Ci sono due narrative, le abbiamo sentite oggi: va tutto bene, il Paese sta installando ogni anno più giga di potenza rinnovabile, uno, tre, cinque, sette nel 2023, cinque già year today, diciamo alla fine di agosto. Questo è vero, tutti dati corretti, ma non si completa il racconto dicendo che il numero di impianti che vengono collegati porta a un installato medio per impianto di 2 o 3 kilowatt. Quindi vuol dire che la grande crescita delle rinnovabili che stiamo sperimentando negli ultimi anni è prevalentemente dovuta ad impianti di piccolissima taglia, che comportano dei costi di investimento nelle infrastrutture di distribuzione elevatissimi, e che sono stati sostanzialmente finanziati con i super bonus”, insiste ancora.

RINNOVABILI, ERG: ULTIMI DECRETI NE AUMENTANO I COSTI ENERGIA

“Quindi non ci possiamo aspettare che da questi impianti scaturisca un calo dei prezzi dell’energia per il Paese. Tutti gli ultimi decreti che invece dovrebbero andare a regolare le grandi potenze, quindi il decreto aree idonee, il decreto Agricoltura e anche il testo ultimo integrato delle energie rinnovabili sono tutti decreti che comportano degli incrementi dei costi per le rinnovabili. Come il decreto aree idonee, perché di fatto dà piena delega alle Regioni per individuare le aree su cui costruire gli impianti e il primo esempio è arrivato dalla Sardegna, dove di fatto il 99% delle aree non sono idonee”, conclude.

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“Il Decreto Agricoltura di fatto ha tagliato le gambe al solare tradizionale ma spinge solo l’agrivoltaico diciamo evoluto, che comporta dei costi decisamente superiori”. Così Paolo Merli, CEO Erg, ai microfoni di AGEEI a Milano a margine dell “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”.

“In più siamo in un contesto in cui stiamo aspettando da almeno due anni il decreto FER X, che è il decreto sostanzialmente che stabilisce i prezzi di aste per le grandi potenze eolico e solare, e quindi senza di quello è difficile pensare che il Paese possa crescere. Questi meccanismi, questi stessi meccanismi sono ben presenti in altre geografie: Francia Germania Spagna eccetera”.

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ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, FABRIZIO PALERMO, PRESIDENTE ACEA

Il Gruppo ACEA è presente all’ottava edizione del Festival dell’Acqua, ideato e promosso da Utilitalia. Dopo l’apertura di ieri con la Presidente di ACEA Barbara Marinali, in qualità di vicepresidente di Utilitalia, oggi è intervenuto l’Amministratore delegato del Gruppo Fabrizio Palermo, che ha dichiarato: “Oggi l’acqua viene data per scontata, dovuta.

UNICA RISORSA CHE NON SI PAGA, SOLO IL SERVIZIO PER LA DISTRIBUZIONE

È l’unica risorsa che non si paga, ma si paga solo il servizio che serve per distribuirla, eppure ancora oggi non viene percepita come un vero e proprio settore industriale. Se guardiamo ai settori di energia e gas ad esempio le geografie industriali sono completamente differenti. La situazione attuale di frammentazione nell’idrico porta anche alla difficoltà di avere forza propositiva a livello centrale sul tema degli investimenti. Aiuterebbe una tariffa regionale, o addirittura nazionale, con le adeguate perequazioni, in modo da consentire un progressivo adeguamento del sistema. In più gli investimenti sull’acqua generano lavori sul territorio che sono dei moltiplicatori rilevanti, alimentando il Pil e lo sviluppo nazionale.

POSITIVO IL CONTRIBUTO PNRR MA 4 MLD NON BASTANO

Il contributo del PNRR è stato positivo, con i 4 miliardi dedicati, ma non basta. Servirebbe anche valutare un piano europeo per gli investimenti sull’acqua, visto che il problema è ormai di dimensione europea. Il fatto che il nuovo Commissario per l’Ambiente abbia anche la dicitura per la tutela della risorsa idrica è un significativo passo in avanti in questa direzione. È anche un tema di qualità: ogni giorno garantiamo acqua di qualità a tutela della salute dei cittadini, si guardi a questo proposito all’importante tema delle microplastiche o ai Pfas. Ma l’acqua è anche un volano di sviluppo verso gli altri settori. In questo senso se il paese non investe in modo consistente su questo tema, il problema non sarà tanto il razionamento della risorsa verso i cittadini, ma si porrà un tema di mancanza di disponibilità di acqua ai fini produttivi e industriali, con ricadute importanti sul Pil”.

IL CASO TERMOVALORIZZARE DI ROMA: PASSI IN AVANTI

“Il tema dei rifiuti a Roma ha fatto dei significativi passi in avanti. Abbiamo puntato parecchio sul tema del termovalorizzatore coinvolgendo Suez e uno dei più grandi fornitori di componenti dei termovalorizzatori come Itashi. Il progetto per la realizzazione del nuovo termovalorizzatore sta andando avanti e stiamo aspettando l’ok del comitato tecnico per far partire la fase di cantierabilità. A brevissimo arriverà un cambio netto per Roma, soprattutto in vista di eventi come il Giubileo che porterà un grande numero di turisti. Stiamo lavorando inoltre con ANA per la messa in sicurezza del ciclo dei rifiuti e, complice gli impatti minimi che ha a livello ambientale, penso che il modello del termovalorizzatore possa esser replicato.”

PALERMO: ACQUA, ACEA LEADER MA NECESSARI INVESTIMENTI PER SVILUPPO PAESE.PRESENTI IN AFRICA CON PIANO MATTEI

“L’acqua per ACEA è una parte sostanziale essendo noi i primi in Italia e i secondi in Europa in questo settore. Un ambito che chiede un ingente quantità d’investimenti, ma che sarà fondamentale in futuro per lo sviluppo del nostro paese con un impatto importante sia sul PIL che sulla salute della popolazione.”

Così Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato ACEA nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”

STIAMO CERCANDO DI CREARE UNA HOLDING DI COORDINAMENTO STRATEGICO

“Stiamo cercando di creare una holding di coordinamento strategico che possa portare un miglioramento alle varie entità di cui siamo azionisti. Puntiamo inoltre a espanderci su altri territori, recentemente siamo arrivati in Sicilia a Siracusa e l’obiettivo è cercare di ottenere ottimi risultati anche con la gare per Acque del Sud.

Inoltre siamo gli unici presenti all’estero con interventi in Sudamerica, ma stiamo partecipando anche al Piano Mattei per lavorare con paesi del Nordafrica.

Siamo il secondo D.S.O. in Italia dopo Enel e abbiamo una rete importante, ma anche critica. Attualmente abbiamo allocato 2 miliardi di euro per lo sviluppo della rete e stiamo valutando se aumentarlo perché crediamo che sia necessario per favorire la transizione energetica, ma anche la resilienza della rete. Vista la crescente richiesta dell’energia elettrica per la mobilità e le pompe di calore, ma soprattutto viste le difficoltà legate ai cambiamenti climatici, dobbiamo lavorare sulla tenuta della rete e sulla sua flessibilità.

ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, RENATO MAZZONCINI, AD A2A

“Il fotovoltaico può abbassare il prezzo” dell’energia. “Se si vuole aumentare l’autonomia energetica e quindi la sicurezza del nostro paese, dobbiamo aumentare la generazione da noi”.

Così ad AGEEI Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”.

POSSIAMO PASSARE DAL 22 AL 58% DI AUTONOMIA ENERGETICA CON NUOVI IMPIANTI SOLARI E REPOWERING EOLICO

“C’è uno spazio importante perché possiamo passare dal 22 al 58% di autonomia energetica con nuovi impianti solari, principalmente con il repowering eolico, un po’ di pompaggi idroelettrici e chiudere il ciclo dei rifiuti per evitare che vadano in discarica e non vengano utilizzati invece per produrre biometano e calore. L’importante che ciò si faccia con tecnologie che riducano il prezzo dell’energia e non l’aumentino. E su questo è molto importante fare un tavolo comune con gli enti locali e il ministero perchè il costo non è legato alla specifica energia, ma perchè poi c’è il costo dell’allacciamento della rete, dell’affitto del terreno, delle autorizzazioni”, aggiunge.

SKATEHOLDER, SEDENDOSI A FIANCO INSIEME, POSSONO ABBASSARE COSTO ENERGIA

Mazzoncini ha spiegato che si tratta di “una serie di costi che i vari stakeholder, sedendosi a fianco di un tavolo tutti assieme” possono contribuire “ad abbassare” assieme al “costo dell’energia e ciò si può fare. Di sicuro l’energia prodotta dal solare a terra, non fosse gravata dal costo delle autorizzazioni, potrebbe costare attorno ai 60/70 euro per KW/h. Oggi con la Germania siamo attorno ai 72 euro per KW/h, per cui se implementiamo tecnologie giuste, possiamo rimanere sotto i 70 euro. Bisogna farlo e farlo tutti assieme. Noi oggi se andiamo a sviluppare il famoso fotovoltaico alto siamo ancora sui 100 euro e così il costo dell’energia non si può abbassare”, ha detto Mazzoncini aggiungendo che “è partita la diligence con AscoPiave a luglio, ad agosto ci siamo fermati e adesso abbiamo dato l’esclusiva fino al 15 dicembre e quindi entro fine anno dovremmo aver risultato”, conclude.

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“La direttiva “Case Green” è un percorso molto serrato perché prevede che tutte le case siano di classificazione E entro nel 2030, D nel 2033e di fatto nel 2035 dovrebbe arrivare l’abbandono dei combustibili fossili. È un percorso molto difficile, anche improbabile, però per questo motivo non è che non bisogna lavorarci”. E si parla di teleriscaldamento.


Così ad AGEEI
Renato Mazzoncini, Amministratore delegato A2A, nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”.

“Con il teleriscaldamento l’acqua funziona come una sorta di batteria che può accumulare calore e portarlo a spasso nei vari appartamenti”.

TELERISCALDAMENTO, ACQUA DIVENTA COME UNA BATTERIA: ACCUMULA CALORE

“Un tempo il teleriscaldamento funzionava con combustibili fossili. Quando sono arrivato in A2A nel 2020 era ancora previsto l’utilizzo del carbone nella centrale di via Lamarmora, mentre lo scorso anno siamo riusciti a produrre riscaldamento per l’85% senza usare combustibili fossili, non solo per il carbone che lo abbiamo abbandonato, ma anche per il gas che abbiamo ridotto del 15%”, spiega.

INVESTIMENTO PER RECUPERARE CALORE DAI FUMI E RIUTILIZZARLO

“Come abbiamo fatto a trovare altro? Il calore viene storicamente dal termovalorizzatore e abbiamo fatto un investimento per recuperare il calore dei fumi che uscivano. Abbiamo collegato l’Alfa Acciai e l’Ori Martin che sono due acciaierie e a breve collegheremo il data center di via Lamarmora. Un piccolo data center che non ha niente a che fare con quelli che stanno arrivando a Milano con l’intelligenza artificiale ci consentono di riscaldare 1200 appartamenti equivalenti. E’ impressionante perché il datacenter è composto da computer, eppure ha bisogno di esserti rinfrescato per alzare le performance dei CIP e questo calore viene completamente disperso normalmente”, continua ancora.

MILANO FRONTIERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

“Milano è una frontiera incredibile nell’intelligenza artificiale, uno dei poli principali per l’Italia, la richiesta di energia elettrica è altissima, ma anche il calore è moltissimo.Alimentiamo elettricamente un datacenter e da lì esce intelligenza artificiale e calore. Quest’ultimo consentirà di rafforzare la potenza della rete di Milano che ha solo il 14% di teleriscaldamento, poi ci sono aree con pompe di calore, mentre il resto la maggior parte è ancora gestito a gas”.

TROVARE ALTRE FONTI TERMICHE

“Per uscire da questo bisogna trovare altre fonte termiche. Per esempio stiamo lavorando per esplorare anche il settore della geotermia profonda nella zona di Melegnano a 5000 metri di profondità. Avere dell’acqua anche a non temperature altissime, ma che ti fa fare un po’ di salto termico è fondamentale. Con l’aumento dei costi delle emissioni di CO2 e di altre fonti, inizia a prendere piede anche la geotermia.

In molti non lo sanno, ma il teleriscaldamento nasce nel 1877 a New York con i famosi fumi che escono dai tombini. Ora tutta la città è teleriscaldata, mentre in Italia è arrivato negli Anni Settanta, a Brescia è stato inaugurato nel 1973. Molte città del Nord Italia e del Nord Europa hanno il teleriscaldamento e puntiamo ad ampliare questa rete”.

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ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, FRANCESCO SALERNI, TERNA

“Il futuro del sistema elettrico sarà sempre più complesso e Terna ha la responsabilità di essere all’avanguardia, guidando l’innovazione per la transizione energetica”, ha dichiarato Francesco Salerni, Direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità di Terna durante l’Energy Summit 2024.

STIAMO INSTAURANDO PARTNERSHIP STRATEGICHE CON IMPRESE

“Stiamo instaurando partnership strategiche con imprese, istituzioni accademiche e centri di ricerca, del settore energetico e di altri settori industriali per avere una vision aggiornata sui trend di mercato e sulle tecnologie emergenti. A tal proposito, a fine ottobre saremo in Silicon Valley con numerose startup italiane per supportare l’ecosistema nazionale dell’innovazione e promuovere e consolidare il ruolo internazionale di Terna come eccellenza nella Twin Transition”, ha proseguito Salerni.

ESEMPIO CONCRETO DI DIGITALIZZAZIONE: IL PORTALE TERRA

“Un esempio concreto di digitalizzazione a servizio della transizione energetica è il Nostro Portale TE.R.R.A.: uno strumento che integra dati e informazioni di dettaglio mettendoli al servizio di una programmazione territoriale più efficiente di reti, rinnovabili e accumuli. Terna sta mettendo a disposizione del sistema competenze per pianificare la transizione energetica e la rete elettrica ad alta e altissima tensione”.

OPERE DEFINITIVAMENTE AUTORIZZATE DAL MASE

“Sul fronte delle opere – ha concluso Salerni – le nostre infrastrutture più rilevanti, tra cui Tyrrhenian Link, Adriatic Link e il collegamento tra la Toscana, la Corsica e la Sardegna, sono tutte definitivamente autorizzate dal MASE e coperte da contratti di fornitura per cavi sottomarini, stazioni di conversione e opere civili”.

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ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, STEFANO VENIER, SNAM

“In generale siamo messi bene, anche perché il giorno successivo all’invasione dell’Ucraina effettuata dalla Russia, le scelte effettuate dai governi sono andate nella giusta direzione. Le quote riguardanti gli stoccaggi al momento sono al 95%: una media del 9% superiore rispetto agli ultimi 5 anni”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”

NON DIMENTICARE CHE MANCANO POCHI MESI A SCADENZA CONTRATTO UCRAINA

“Non dobbiamo dimenticare che mancano pochi mesi alla scadenza contrattuale degli accordi di transito dall’Ucraina dei flussi di gas russo. A tal proposito abbiamo sviluppato una ‘security road map’ che ci sta consentendo di lavorare al meglio: nei primi mesi del 2024 abbiamo trovato flussi da altri paesi, come Stati Uniti, Qatar e soprattutto Algeria: questo può e potrà aiutare sia noi sia i paesi confinanti al nostro. Non è utopistico dire che siamo già orientati verso il 2050”, ha spiegato Venier.

DIVERSIFICARE E MANTENERE CONDIZIONI DI GOVERNABILITA

“Diversificare, soprattutto ora che siamo in una situazione tranquilla, resta una cosa importante: essere in una condizione di ‘governabilità’ non significa che siamo al sicuro per gli approvvigionamenti pensando a 5-10 anni – ha proseguito l’ad di Snam -. Ripeto, le scelte effettuate dall’Europa e per l’Europa sono state corrette, anche se inevitabilmente il continente è esposto sul mercato del gas. Nel mondo, sappiamo che la domanda di gas sta crescendo in maniera esponenziale: pensiamo all’Asia ad esempio, dove il mercato fa segnare un +14% di richieste”.

SCENARI DI CRESCITA

“Sappiamo che ci sono scenari di crescita e richiesta da 400-500 miliardi di metri cubi: servono investimenti, equilibrio e sviluppo. Le esigenze devono andare verso la transizione, ma anche viceversa, perché per fare tutto questo servono anche delle misure di sicurezza”, ha aggiunto Venier.

OBIETTIVO: ESSERE CARBON NEUTRAL NEL 2040

“L’obiettivo è di essere carbon neutral nel 2040 e poi completare tutta l’agenda di transizione nel 2050: vogliamo però dare delle tappe intermedie anche nei vari stati di avanzamento. Il 2027 e il 2030 saranno anni importanti per l’emissione di CO2 e metano: pensiamo di essere in linea con quanto ipotizzato”, ha evidenziato Venier che poi ha concluso: “Fra un paio di settimane presenteremo il nostro transition plan: un documento di visione e azione verso il 2050. Un percorso che identifica quello che faremo e il perché lo vogliamo fare. Non vogliamo commettere errori, perché sappiamo che l’orizzonte sarà molto ampio”.

www.snam.it

ITALIAN ENERGY SUMMIT 2024, ALESSANDRO PULITI, AD SAIPEM

“Saipem, come azienda di ingegneria è costruzione, può e vuole rendersi pronta a realizzare gli investimenti nel settore low-carbon. Gli impianti del futuro parlando di ammonia e urea: strutture che lanciano verso il domani pensando anche agli sviluppi e alle ricadute positive che potranno avere sul settore agricolo.

Altro punto di attenzione è quello relativo al trasporto di Co2, senza dimenticare che siamo attenti anche alla “cattura” del Co2, in particolare per le piccole e medie imprese”.

Così Alessandro Puliti, Amministratore Delegato Saipem nel corso dell’evento “Italian Energy Summit 2024. Verso un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile”

EOLICO E FLOTTANTE. AVANTI IL NOSTRO PROGETTO, IN CERCA DI CLIENTE

“Eolico e flottante, all’interno di un meccanismo di domanda e offerta, stanno piano piano venendosi incontro, anche pensando a quanto successo nelle varie aste in UK nel 2023-2024. E’ chiaro che i costi sono un fattore di cui tenere conto. A proposito del flottante, noi di Saipem portiamo avanti il nostro progetto: dobbiamo però trovare un cliente disposto a sposare il prodotto, mentre l’eolico ha già una sua collocazione nel Nord Europa”.

Sulla decarbonizzazione degli energivori: “Noi abbiamo impianti di cattura sia di grande taglia sia di taglia media. A Ravenna abbiamo una base importante per il futuro: ora è chiaro che sta ai nostri clienti capire come collocarsi. Noi pensiamo, in generale, che gli impianti di Ravenna possano essere quelli della “scintilla” per la cattura del CO2. Guardiamo all’Italia, all’Europa e al mondo e non solo per la cattura ma anche per il trasporto, abbiamo kilometri e kilometri di C-Line costruiti e altri che in prospettiva piazzeremo”.

www.saipem.com/it

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