Energie rinnovabili e fossili, AVS: su iniziative governo per garantire indipendenza ricerca pubblica

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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03411

presentato da

GRIMALDI Marco

testo di

Venerdì 13 settembre 2024, seduta n. 346

GRIMALDI. —Al Ministro dell’università e della ricerca, al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica.— Per sapere – premesso che:

un articolo pubblicato sul sitovaielettrico.itriprende i contenuti di uno dei più ampi studi mai pubblicati sulla ricerca in ambito accademico che dimostra come i finanziamenti da parte delle aziende di combustibili fossili siano stati in grado di rallentare la ricerca sulla transizione verde;

il suddetto studio, come ha segnalato il quotidiano britannicoGuardian, è apparso sulla rivistaon line Wires Climate Change;

soltanto una decina di pubblicazioni accademiche, sulle migliaia prese in esame, si sono concentrate sulle conseguenze dei combustibili fossili sull’ambiente e sui cambiamenti climatici;

gli autori della ricerca scrivono come l’indipendenza della ricerca universitaria sia a rischio, giudizio in linea con gli allarmi lanciati da numerose organizzazionino profit, associazioni universitarie e gruppi di ricercatori sull’influenza dell’industria che finanzia gli atenei;

la ricerca si è concentrata su 14 mila pubblicazioni avvenute dal 2003 al 2023 e documenta l’influenza delle società dei fossili affinché in ambito accademico non ci si occupasse degli allarmi sui cambiamenti climatici nonostante le denunce degli esperti;

questo vuol dire che gli studi universitari non si sono concentrati sull’individuare soluzioni alla sostituzione di petrolio, carbone e gas per evitare che le condizioni climatiche continuino a peggiorare, come abbiamo visto negli ultimi anni e, ormai, vediamo quasi quotidianamente;

ExxoneBP, ad esempio, hanno finanziatoPrincetoneHarvard, British Petroleumha sostenuto l’Università diPrincetoncon oltre 2 milioni di dollari;

ilMit Energy Initiative, in una ricerca, ha preso posizione sul gas naturale come «un ponte verso un futuro a basse emissioni di carbonio» e a firmare tale ricerca sono stati docenti e ricercatori che hanno ricevuto finanziamenti da società del settore fossile;

nella citata ricerca si mette in evidenza anche la scarsa trasparenza degli atenei a rendere pubblici tutti i finanziamenti ricevuti;

tale pratica non riguarderebbe solo il mondo anglosassone, ma anche l’Italia, con l’Eni, gruppoleaderdell’industria fossile in Italia, che sul proprio sito vanta un elenco dipartnershipintrattenute con il mondo universitario;

ad esempio, Eni ha contribuito alla creazione dell’EniChairinEnergy Marketsall’Università Bocconi, di cui l’ateneo èpartnerstrategico dal 2007 e, allo stesso modo, ha concluso altri accordi permastere corsi di secondo livello che vanno dai Politecnici di Milano e Torino all’università di Bologna;

ad avviso dell’interrogante le università dovrebbero essere il luogo in cui la ricerca su tutti i campi delle conoscenze si sviluppa senza interferenze e senza essere soggetta a ideologie politiche o interessi economici e, visti i quotidiani effetti negativi del cambiamento climatico che viviamo nelle nostre città e nelle nostre campagne con alluvioni, siccità, allagamenti, danni all’agricoltura e agli allevamenti sempre più frequenti, occorrerebbe concentrare ogni sforzo nella ricerca pubblica su un sempre maggiore e più efficiente utilizzo delle energie rinnovabili così da consentire il più rapido abbandono possibile dell’utilizzo delle fonti fossili, una ricerca che sia autonoma da finanziamenti e da ogni condizionamento da parte dei grandi gruppi di aziende che sfruttano le fonti fossili e su queste fanno profitti –:

quali iniziative di competenza intendano assumere, ferma l’autonomia degli atenei universitari italiani, per garantire maggiore indipendenza alla ricerca pubblica italiana in modo che possa svilupparsi senza interferenza e senza essere soggetta a interessi economici, a partire dai grandi gruppi che hanno interessi nell’utilizzo delle fonti fossili;

quali iniziative di competenza intendano assumere per incentivare sempre di più la ricerca pubblica nel settore delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, dell’accumulo energetico di breve e lunga durata e degli effetti negativi dei cambiamenti climatici così da poter pianificare il progressivo abbandono dell’utilizzo delle fonti fossili in favore di quelle rinnovabili.
(4-03411)

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