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“La partecipazione della Fondazione Enea Tech Biomedical a questo tavolo è un segno di grande sinergia che si vuole creare nel nostro paese, perché partecipiamo come investor istituzionali, gestiamo un fondo totalmente pubblico del MIMIT. Il punto di forza di questo tavolo per l’internazionalizzazione del Biotech è che ha messo intorno a sé imprese, ricerca, spin-off, start-up, tutti i soggetti, investitori, tutti i soggetti che possono concorrere a sostenere la filiera dello sviluppo delle aziende del biomedical in Italia e quindi portarle fino all’internazionalizzazione.
La fondazione in particolare agisce in due momenti, con priorità, quindi non esclude gli altri, ma con priorità. Il primo nella fase proprio del technology transfer a sostenere aziende o spin-off costituiti da poco che hanno bisogno delle risorse che in questo settore sono ingentissime per poter fare i primi passi verso il mercato.
E poi alla fine, con le risorse della fondazione si può permettere il radicamento nel nostro paese di industrie del biotech o anche l’attrazione di soggetti esteri che decidono di venire a investire, a fare impresa nel nostro paese, sfruttando la ricchezza della ricerca e delle grandissime competenze che, non lo diciamo per autocelebrarci, ma lo dicono anche dall’estero, in Italia noi abbiamo”.
Così ad AGEEI il Direttore Generale di Enea Tech e Biomedical, Maria Cristina Porta, a margine della presentazione del Rapporto ad interim del Tavolo di Lavoro per l’Internazionalizzazione delle Imprese nel settore delle Biotecnologie, organizzato alla Farnesina, in Roma.
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